Stai cercando di imparare l’inglese ma sembra che ci sia distanza tra il livello raggiunto e il desiderio della fluency. Hai imparato bene la grammatica e fai pratica ma non basta.
E il blocco emotivo-psicologico? Parliamone!
La xenoglossofobia è la paura di parlare le lingue straniere. Lo speaking, quindi, non è solo grammatica, pronuncia, listening, ma anche gestire le emozioni. Come in Inside Out, ci sono delle emozioni in particolare che giocano un ruolo importante come l’imbarazzo, l’invidia, la noia e, ovviamente, l’ansia.
Scopri come ciascuna emozione ti condiziona mentre provi a parlare in inglese.
Ennui
La noia è un aspetto trascurato dell’apprendimento delle lingue. Raise your hand se hai cominciato a studiare e poi ti sei stancato/a.
Probabilmente non hai chiaro il perché vuoi imparare l’inglese oppure hai trovato blocchi linguistici come il language plateau oppure hai difficoltà su come integrare l’inglese nel tuo quotidiano. Non sapere perché si vuole imparare le lingue comporta non sapere come studiarle e come impostare lo studio per fare pratica delle skill. Si dice find your why to find your how ovvero trova il tuo perché per trovare il tuo come: rifletti sulle ragioni per cui vuoi imparare l’inglese e, quindi, rifletti sulle attività che ti serve svolgere. Per esempio, se conoscere la lingua ti serve per il business, è necessario sapere come partecipare ad un meeting, scrivere mail, rispondere al telefono; è necessario, dunque, conoscere il vocabolario e la grammatica per svolgere le attività descritte. Seguire consigli random come guardare serie tv e ascoltare podcast non sono sufficienti, devono essere personalizzati sulle tue esigenze e preferenze.
Embarrassment
La vergogna di parlare in inglese è dovuta al timore di fare figuracce. La vergogna spesso è dovuta al giudizio, sia di se stessi sia degli altri.
Ci sono varie ragioni per cui ci si vergogna a parlare in inglese, come il timore di sbagliare regole di grammatica o suoni di pronuncia, ma anche l’imbarazzo che si senta l’accento della propria lingua madre. Cerca di aiutarti con la self-compassion e di comprendere che, seppur ci sia qualche madrelingua non molto disposto per fare lo sforzo di collaborare davanti alle difficoltà degli stranieri, molte persone anglofone fanno conversazione volentieri e non giudicano. Molti anglofoni, infatti, adorano l’italiano e l’Italia, quindi, l’accento diventa facilmente un modo per rompere il ghiaccio.
Envy
L’invidia imparando una lingua straniera è dovuta al paragonare le proprie capacità – o meglio il fatto di non avere ancora certe capacità e non aver ottenuto il livello linguistico desiderato – e le capacità dei madrelingua o di chi, italiano come te, parla l’inglese in modo fluente.
Ciò è spesso dovuto al cosiddetto effetto iceberg ovvero vedere solo la punta, quindi ciò che altri hanno ottenuto linguisticamente, e non vedere ciò che sta sotto, quindi l’impegno che è servito per riuscirci. L’invidia è dovuta anche ad alcuni falsi miti delle lingue straniere, in particolare l’ inglese. Voler avere un accento perfetto (senza considerare che ci sono tante varietà di inglese e, quindi, tanti accenti), concentrarsi sulla quantità anziché sulla qualità (voler imparare tante parole anziché le parole giuste per le proprie esigenze), voler imparare l’inglese come benchmark di status sociale (c’è chi dice “voglio impararlo solo perché lo sanno tutti”).
Anxiety
L’ansia dello speaking trova le ragioni in tutte le emozioni dell’articolo.
Come il personaggio di Inside Out, dovresti approcciare la lingua inglese un po’ alla volta con lo studio adatto per il tuo livello linguistico. Purtroppo è un circolo vizioso perché l’ansia stessa di non riuscire a parlare in inglese blocca la voglia di mettere alla prova la skill dello speaking e non permette di trovare la calma necessaria per riuscire a fare conversazione con consapevolezza. Tieni in considerazione le altre emozioni, quindi, per comprendere come entrano in gioco durante lo speaking per uscire dalla zona di comfort e provare a parlare in inglese.
Ecco un bellissimo gioco di parole che, se hai visto Inside Out 2 in italiano, non hai avuto la possibilità di cogliere.
Anxiety decide di disfarsi delle emozioni primarie, così Joy dice “you can’t just bottle us up” ma le emozioni secondarie le mettono in un barattolo. In inglese il phrasal verb bottle up vuol dire restare bloccati per esempio they stayed bottled up in the traffic ma anche reprimere le proprie emozioni, quindi le emozioni primarie sono state imbottigliate letteralmente ma anche represse figurativamente. Si è giocato quindi su un doppio significato, che in italiano non è stato possibile cogliere.
Se però avevi già acquistato la tua copia della mia Guida per imparare i Phrasal Verbs, sapevi già tutto.
Se vuoi condividere delle riflessioni in proposito, scrivile nei commenti.
Ciao, mi chiamo Patrizia e sono insegnante di inglese. Per me insegnare inglese vuol dire insegnare come comunicare con semplicità e senza ansia. Ti racconto anche il mondo intorno alla lingua.